Villa Caprile, in origine luogo di villeggiatura settecentesca, diviene, dopo l’acquisto dell’Accademia Agraria nel 1876, la sede dove scienza e agricoltura si incontrano.  Già dai primi del ‘900 diventa punto di riferimento nella provincia per tutte le innovazioni in campo agrario come l’introduzione di nuove varietà e di nuovi metodi di coltivazione. Anche nel settore della zootecnia la scuola riveste un ruolo di pioniera con la nascita, nel secondo dopoguerra, del centro di fecondazione artificiale. La presenza del laboratorio di chimica, inoltre, fu particolarmente prolifica, basti pensare che, fino al 2010, si eseguivano le analisi dei terreni di tutta la provincia.


Le attuali collezioni della scuola derivano appunto da questa fervida attività scientifica. Oggi possono essere divise in 5 laboratori principali: fisica, chimica, topografia, biologia e la collezione di scienze agrarie.

Il laboratorio di fisica possiede la raccolta di strumenti antichi più vasta dell’istituto, ereditata a partire dagli anni 10 del 900 e utilizzati già al tempo dagli alunni per vedere applicati i fondamenti della fisica appresi in classe. Gli strumenti sono raccolti in armadi a vetri all’interno della stanza.


Gli strumenti sono molteplici, abbiamo fotografato: Ricevitore telegrafico Morse, Rocchetto di Rϋhmkorff, Tubo di Geissler, Diapason, macchina elettrostatica, Campana a vuoto, Potenziometro a cursore, eliografo e barografo.


Immancabile una pila di volta, il primo generatore statico di energia elettrica mai realizzato, prototipo della batteria elettrica moderna.

Nella sua teca si scorge, fra gli altri, il calorimetro, un recipiente cilindrico di materiale a bassa conducibilità termica utile per la misurazione degli scambi di calore.

È presente negli armadi anche un piccolo amperometro, uno strumento per misurare l’intensità della corrente elettrica.


In agricoltura, è indispensabile anche tenere conto dei fenomeni atmosferici, per tale scopo venivano utilizzati il barografo e l’eliografo, risalenti agli anni ’70, oggi sostituiti dalla nuova stazione meteorologica nei campi della scuola, gestita dall’ASSAM.

Come è intuibile, quasi nessuno degli apparecchi descritti è attualmente utilizzato, ma il laboratorio non ha mai cessato la sua attività didattica e attraverso le generazioni di studenti oggi è ancora un valido ausilio per gli studi dei “caprilini” del biennio. Questo grazie all’acquisto di nuovi strumenti: ad esempio le molle per la dimostrazione della legge di Hoooke e la rotaia a cuscinetto d’aria con fotocellule, per lo studio dei moti e degli urti.


Il laboratorio di chimica custodisce i suoi oggetti più datati nei suoi cassetti, si tratta di uno Jonometro, un colorimetro, un conducimetro, un termoleometro e un vinometro.

Vi è anche un conducimetro, anch’esso anni 50, uno strumento destinato alla misura della conduttività elettrica di una soluzione.


Il laboratorio di chimica continua tuttora la sua funzione a pieno regime con i suoi nuovi strumenti: oltre alla vetreria possiamo annoverare agitatori magnetici, miscelatori vortex, centrifuga, cappa, distillatore, densimetro, piaccametro e molti altri. Gli strumenti attuali, insieme ad una vasta disponibilità di reagenti, vengono utilizzati dai ragazzi dalla prima alla quinta per esperimenti sulla chimica inorganica, organica (ad esempio la saponificazione) e prettamente agrari, come esperimenti vari su latte, olio, mosto e vino.


La collezione del laboratorio di biologia è costituito principalmente da modelli botanici di fiori, piante e funghi, inoltre sono presenti numerose tavole botaniche e una raccolta di alghe in vetro. Oggi la funzione principale del laboratorio è quella dello studio dell’anatomia vegetale attraverso le numerose postazioni con microscopi elettronici.


La raccolta di scienze agrarie non ha una stanza vera e propria dedicata ma è riposta in armadi a vetro nei corridoi della scuola, una parte è dedicata ad una serie di modellini di strumenti agricoli. Inoltre sono presenti dei plastici che venivano utilizzati per lo studio delle sistemazioni del terreno e delle tipologie di impianto di vigneto, frutteto e uliveto; ma la parte più interessante è la collezione di semi della scuola, una volta stipata nella Galleria degli Stucchi della villa.


Quest’ultima raccoglie centinaia di tipologie di semi in altrettanti vasetti di vetro, selezionati a partire dagli anni ‘20, infatti, in molti contenitori è attaccata un’etichetta che riporta “Istituto Agricolo Coloniale Italiano”.

Un’altra particolarità dell’istituto è la stanza degli uccelli impagliati che raccoglie decine di esemplari compresi il Gufo e l’Aquila Reale.

L’applicazione delle scienze agrarie continua anche al giorno d’oggi, sia in classe che nella vasta tenuta della scuola, con attività di potatura, raccolta e interventi all’uliveto, vigneto, orto e nei giardini.


Infine anche la topografia è parte della formazione agraria per quanto riguarda l’agrimensura, la misurazione dei terreni. Da qui la presenza di una raccolta di strumenti topografici, dalle più moderne stazioni totali (per la misurazione di angoli e distanze) utilizzate correntemente dagli alunni, ai droni, ai più antichi squadri, livelle e un teodolite ripetitore di inizio ‘900.